12 Maggio 2018
Approfondimento sugli Antiparassitari
La questione della scelta degli antiparassitari, è una questione che coinvolge ogni proprietario di cane. Da qualche anno si sono affacciate su questo mercato anche le proposte naturali, incrementando l’offerta ma disorientando ancora di più il consumatore. Decidere quindi quale sarà la miglior soluzione per il nostro cane, non è una cosa semplice, ma al tempo stesso molto importante.
L’arrivo della stagione calda con conseguente innalzamento delle temperature, favorisce il proliferare di zanzare, pappataci, zecche e pulci che escono allo scoperto alla ricerca di sostanze nutritive nel sangue di altri animali. Al di la del prurito che questi animali possono arrecare al nostro amico peloso, il pericolo più serio deriva dal fatto che questi insetti possono veicolare delle malattie tramite parassiti, virus e batteri. Ad esempio la zecca può essere vettore del protozoo responsabile della babesiosi canina, distruggendo i globuli rossi portando il cane in una forma di anemia. Forma che se non curata in tempo può portare alla morte del cane. O come i pappataci che possono essere portatori della leishmaniosi. Senza contare che la cura delle patologie trasmesse da questi insetti può essere lunga e costosa e quindi, meglio prevenire che curare.
Una delle malattie più temute trasmesse al cane dal pappatacio è la Leishmaniosi canina che può portare alla morte del cane se non adeguatamente curata. A seconda della gravità della malattia e della risposta immunitaria del cane, ci sono soggetti infetti che possono conviverci per tutta la vita, manifestando in ogni caso perdita di peso, stanchezza, insufficienza renale. Tutto questo porta il nostro cane a vivere una vita di sofferenza. La Leishmaniosi risulta presente in tutto il bacino mediterraneo e per quanto riguarda l’Italia, la costa tirrenica, ionica, adriatica, il centro sud e le isole dove le temperature sono più alte. Da rilevare focolai anche al nord nella pianura e nelle aree collinari in una fascia compresa entro gli 800 msl. Quindi risulta molto utile proteggersi da questi insetti che sono molto simili alle zanzare che si attivano con il buio, quindi nelle ore serali e notturne. Il pappatacio sembra non gradisca l’odore emanato dalle piante del timo, geranio e rosmarino. Potrebbe essere utile, nei pressi del canile, in giardino o in abitazione, dotarsi di queste piante. Altro consiglio visto il proliferare di questi insetti nelle zone umide e calde, tenere il proprio cane in terreni più asciutti possibile ed evitare ristagni d’acqua. E’ bene precisare che la Leishmaniosi non è trasmissibile per via diretta, ma solo attraverso il pappatacio ed il cane funge da serbatoio per il microrganismo Leishmania infantum. La femmina del pappatacio, punge il cane per depositare le uova e succhiare il sangue. Se il cane è infetto, il pappatacio acquisirà la leishmania e la trasmetterà ad un altro cane tramite la puntura. La prevenzione quindi è fondamentale sia per i cani sani che non devono essere punti dai flebotomi infetti sia dei cani malati che non devono trasmettere l’infezione ai pappataci.
Protezione chimica o naturale?
Il mercato offre varie soluzioni in grado di evitare il contatto tra questi insetti e il cane. Gli antiparassitari più comuni sono a base di molecole chimiche acaricide e repellenti, ma negli ultimi anni l’offerta si è estesa a prodotti a base naturale ad azione repellente che non presentano controindicazioni tipiche delle molecole chimiche come allergie a principi attivi o tossicità da accumulo nel tempo. La validità dei prodotti a base chimica è conclamata, ma si porta dietro una tossicità, per quanto bassa, pericolosa soprattutto nei cuccioli e nelle femmine gravide. Queste molecole chimiche come la permetrina, sono in assoluto quelle più usate come insetticida, ma sono anche l’analogo sintetico della piretrina che è un composto naturale che si trova nel piretro, una sostanza che si ricava dai fiori di Tanacetum Cinerariifolim. Le molecole piretroidi portano alla morte dell’insetto, tuttavia da qualche anno si sono sviluppati dei ceppi di insetti resistenti a questa molecola, comportando un incremento nei farmaci dei principi attivi con il conseguente aumento della carica tossica. Le soluzioni naturali agiscono principalmente da repellente infastidendo l’insetto. Hanno il vantaggio di essere atossiche, senza il pericolo di contatto con i bambini e sono molto valide per cagne in dolce attesa e cuccioli. Rimedi naturali possono essere l’olio di neem, l’olio di ricino, l’olio essenziale di geranio africano, l’olio essenziale di citronella e di lavanda. Nonostante questi olii abbiano un odore forte repellente verso gli insetti, il cane non viene disturbato all’olfatto. Quindi non compromettono il lavoro olfattivo del cane il quale riesce a discernere facilmente ciò che gli interessa, ed avendolo sempre addosso, l’odore viene di fatto azzerato. Quello che non ci dobbiamo aspettare dai prodotti naturali, è la stessa efficacia in termini di persistenza rispetto a quelli chimici. Va da sé che starà a noi come e quante volte utilizzare i repellenti naturali i quali basano la loro efficacia sull’effetto repellente.
La prossima settimana seguirà un approfondimento sulle Zoonosi, ovvero le malattie parassitarie che possono essere trasmesse dal cane all’uomo.
Per ulteriori approfondimenti sull’argomento e i prodotti da utilizzare: info@centrocinofilobergamo.it oppure +39 335 7486303